Profonda e articolata riflessione di Marta Toraldo sulla poesia di Marcello Buttazzo in “Ti seguii per le rotte” da I Quaderni del Bardo Edizioni

(…) Il poeta Buttazzo ricerca verità autentiche, quelle verità distrutte dal Nichilismo liquido e passivo che si infiltra in ogni angolo sociale e culturale della vita di ogni giorno. Il Poeta cerca così, con i suoi versi, il significato primitivo del vivere, il significato significante per non morire di mal d’amore, come una caduta nostalgica di un quadro surrealista, in cui i valori primordiali dell’autentico sono sobbarcati da impianti verbo-visivi totalmente manipolabili ed artificiali. La sete di consumo, neocapitalista, genera vuoto esistenziale e di tutto ciò che muove il baricentro della vita spirituale; il poeta così cerca disperatamente di affermare il significato filosofico e poetico del vivere autentico, umano e civile combattendo contro la commercializzazione della vita e della morte. La morte, viene vissuta come paura di morire, di perdere il possesso ed il consumo delle cose, disperazione della fine commerciale consumistica. (…)

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