Presentazione
“La vita è una sfida, una savana, un lungo torrente, una grande scalinata, uno specchio nel mare, un grande enigma, un incubo transitorio, una rivincita”, così scrive Marta Toraldo. La vita è un rebus, propone immagini e chiede parole, coscienza, per essere risolta.
Questi sono versi carichi di “pensamenti”. Osano contattare il “profondo”, dialoghi con “l’anima”, cosa che “non si fabbrica…” cosa “innata… voce più profonda della nostra sanità”.
Certe volte è balbettio la poesia, battito per il trovare parola, per confermare il sé, il proprio stare al Mondo. Quel balbettio è un dono, un’illuminazione! Sta al poeta crescerci dentro, sta al poeta l’accoglierlo per farne utile concime per sé e per l’altro nel dono
Marta Toraldo è piena di poesia. I primi versi giovanissima nel 2009 in “Vie Fuggitive”, poi nel 2013 “El vacio” raccolte poetiche complesse per il portato vitale che giocano nella relazione con il lettore. Poeta capace di accogliere, muovere e plasmare l’inquieto dentro parole che disvelano la ferita… la mutano in suono. L’alleviano rendendola “discorso”, relazione, incontro. “La trasgressione come forma mistica” teorizza Marta nei suoi versi. La sua rivoluzione guarda all’intero umano, e la poesia muta
L’arte impara a ricreare, a generare, alleggerire tutto ciò che è pesante, prestabilito, prevedibile scarsamente visibile o solo intuitito, è luce, l’arte, progetto ideale. // Mi piacerebbe costruire il personaggio di me stessa. Cominciando a conoscere ogni singolo momento di pausa, di slancio, di arresto. // Ogni caratteristica di immagine, stati d’animo e partenza, poter avere i piedi liberi per giocare a combattere le ostilitàla aver mente forte, e il corpo in forma ideale per me stessa.
Mauro Marino