Speranza

In agguato tra un attimo e l’altro
tra l’angoscia e il tempo
resta un nome… tutti lo mettiamo
al posto del nulla: speranza!
È la primavera che risorge dopo un lungo inverno,
è il porto dove i naviganti riposano dopo il viaggio.
Si ha paura del mare, di tuffarsi tra l’infinito e il forse.

Già, ogni paura è più grande di noi
poggia le sue ombre capace frena le ali dell’animo.
Nessun volo è possibile
tra ciò che è stato e ciò che non si avvererà più.

La mancanza: una fabbrica di sogni di cui si ha paura…
Quando siamo nella confusione, sospesi
tra il giorno e la notte a lenti offuscate…
resta solo il canto di una sirena a far richiamo…
Ah! poter scorgere, oltre le mura, la speranza.
sottile fine che si discosta dal cieco sbieco dell’impossibile.


(…)


La speranza è la preghiera di un addio che torna.
è il motore della ricerca, è il senso, il canto di un usignolo,
il rumore del mare dopo la tempesta.
È tutto ciò che serve per ricredere nuovi presagi.
Supposizione che non viaggia nel tempo ma lo attraversa.

Nel momento in cui credo sto affrontando
l’incertezza di potermi avvicinare
e avvistare l’agguato della salvezza

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